Ecco qui solo alcuni degli itinerari montani che offre la bellissima Val di Fassa!
Giro della Val Duron
Tramite la funivia del Col Rodella di Campitello, si raggiungono i 2392 metri del rifugio Des Alpes. Con una ripida discesa percorsa dai tornanti di una carrozzabile si giunge alla Sella Rodella (2318m), e da qui in breve verso destra fino al rifugio Friedrich August (2298m). Dietro il rifugio si imbocca il sentiero "Federico Augusto" che costeggia le pendici pratose del Sassolungo con una serie di saliscendi non difficoltosi e che in circa 30 minuti di camminata conduce al rifugio Pertini, a 2300 metri di altitudine.
A questo punto il sentiero prosegue con un primo tratto di salita per poi tornare pianeggiante; in alcuni tratti delle rocce sporgenti rendono il cammino un po' difficoltoso, ma è sufficiente fare un po' di attenzione. Poco dopo il fondo del sentiero diventa sassoso e in un piccolo tratto è necessario superare un ripido tratto roccioso, sul quale sono stati installati dei gradini di legno per facilitare la salita. Terminato questo tratto la strada ritorna pianeggiante fino ad una sella (2320m), per poi proseguire per circa dieci minuti in leggera discesa fino a raggiungere il rifugio Sasso Piatto(2300m). Da qui si imbocca la carreggiabile n°9 che scende ripida verso l'Alpe di Siusi; dopo una prima rampa si incontrano una decina di metri pianeggianti, per poi riprendere di nuovo a scendere fino ai 2036 metri del rifugio Zalinger. Imboccando il sentiero n°7 si risale tra prati e boschi, percorrendo spesso tratti di carreggiabile, per circa un'ora fino a raggiungere il rifugio Dialer (2143m).
Dal retro del rifugio parte una carrozzabile che risale dapprima un piccolo dosso per poi percorrere un tratto pianeggiante fino all'imbocco di una vallata. Da qui la salita si fa moto più erta, tanto da essere facilitata dal fondo cementificato. Dopo questo tratto la strada spiana leggermente e con un paio di tornanti si raggiunge il Passo Tires, da cui in un minuto si arriva al rifugio Alpe di Tires a 2439 metri, dal quale si gode di un’ottima visuale sui Denti di Terrarossa e sulle Alpi bolzanine. Ripercorrendo lo stesso sentiero fino al rifugio Touring e svoltando poi a destra si sale al Passo Duron (2168m) dove si imbocca il sentiero n°532 che si snoda fra i colli dell'alta Val Duron fino alla località Dò Col d'Aura, quando una discesa abbastanza decisa permette di raggiungere il fondo della valle (foto3). Da qui una carreggiabile costeggia il Rio Duron fino alla Baita Lino Brach (1900m) e il rifugio Micheluzzi (1860m), facilmente raggiungibili. Da qui si scende fino a Campitello (1442m) con un ripido sentiero che nell’ultimo tratto presenta qualche difficoltà, data l'instabilità del fondo del sentiero.
Durata 7-8 ore (compresa pausa pranzo)
Difficoltà 2/5
A questo punto il sentiero prosegue con un primo tratto di salita per poi tornare pianeggiante; in alcuni tratti delle rocce sporgenti rendono il cammino un po' difficoltoso, ma è sufficiente fare un po' di attenzione. Poco dopo il fondo del sentiero diventa sassoso e in un piccolo tratto è necessario superare un ripido tratto roccioso, sul quale sono stati installati dei gradini di legno per facilitare la salita. Terminato questo tratto la strada ritorna pianeggiante fino ad una sella (2320m), per poi proseguire per circa dieci minuti in leggera discesa fino a raggiungere il rifugio Sasso Piatto(2300m). Da qui si imbocca la carreggiabile n°9 che scende ripida verso l'Alpe di Siusi; dopo una prima rampa si incontrano una decina di metri pianeggianti, per poi riprendere di nuovo a scendere fino ai 2036 metri del rifugio Zalinger. Imboccando il sentiero n°7 si risale tra prati e boschi, percorrendo spesso tratti di carreggiabile, per circa un'ora fino a raggiungere il rifugio Dialer (2143m).
Dal retro del rifugio parte una carrozzabile che risale dapprima un piccolo dosso per poi percorrere un tratto pianeggiante fino all'imbocco di una vallata. Da qui la salita si fa moto più erta, tanto da essere facilitata dal fondo cementificato. Dopo questo tratto la strada spiana leggermente e con un paio di tornanti si raggiunge il Passo Tires, da cui in un minuto si arriva al rifugio Alpe di Tires a 2439 metri, dal quale si gode di un’ottima visuale sui Denti di Terrarossa e sulle Alpi bolzanine. Ripercorrendo lo stesso sentiero fino al rifugio Touring e svoltando poi a destra si sale al Passo Duron (2168m) dove si imbocca il sentiero n°532 che si snoda fra i colli dell'alta Val Duron fino alla località Dò Col d'Aura, quando una discesa abbastanza decisa permette di raggiungere il fondo della valle (foto3). Da qui una carreggiabile costeggia il Rio Duron fino alla Baita Lino Brach (1900m) e il rifugio Micheluzzi (1860m), facilmente raggiungibili. Da qui si scende fino a Campitello (1442m) con un ripido sentiero che nell’ultimo tratto presenta qualche difficoltà, data l'instabilità del fondo del sentiero.
Durata 7-8 ore (compresa pausa pranzo)
Difficoltà 2/5
Giro del Sassolungo
Dal Passo Sella si prende la cabinovia del Sassolungo che risalendo uno stretto e ripido canalone arriva ai 2681 metri del rifugio Demetz, nella Forcella Sassolungo.Qui è possibile arrivare anche a piedi mediante il ripido sentiero n°525, che parte dal passo Sella. Sul retro della costruzione si imbocca il sentiero n°526 che scende attraverso un ripido canalone; il sentiero è sempre segnato ma in alcuni punti può risultare un po' difficoltoso a causa dei gradoni rocciosi piuttosto alti. Terminata la prima parte di discesa, la traccia spiana decisamente e attraversa in diagonale i depositi detritici fino a giungere al rifugio Vicenza (2252m), dal quale si ha un’ampia e spettacolare veduta sulla Val Gardena.
Poi si piega a destra imboccando il sentiero che, dopo alcuni tornanti in discesa, si dirige in direzione est, circondando la base del Sassolungo. La strada prosegue con alcuni saliscendi, con piccole rampe talvolta abbastanza decise, ma non si trovano particolari difficoltà. Giunti alla sommità di un piccolo colle erboso si incontra un bivio: prendendo il sentiero basso si scende leggermente nei boschi sovrastanti il Monte Pana per opi risalire tramite strada sterrata fino alla sella del rifugio Comici (2140m); proseguendo sul sentiero alto, invece, ci si manteine in quota attraversando in diagonale l'enorme ghiaione settentrionale del Sassolungo, passando proprio radenti alla parete.
L'andamento di quest'ultimo percorso è più regolare, anche se in alcuni punti il sentiero potrebbe risultare sdrucciolevole. Dal Rifugio Comici si segue sempre il sentiero n°526/528 ritornando così al Passo Sella, attraversando la cosiddetta "Città dei Sassi", un enorme ammasso di pietre e massi originatosi da una frana preistorica caduta dal Sassolungo stesso. E' possibile seguire anche un sentiero più alto rispetto alla Città dei Sassi, molto gradevole e attrezzato con una serie di pannelli illustrativi sull'orografia e su fauna e flora locale.
Durata 3:30 ore circa
Difficoltà 3/5
Poi si piega a destra imboccando il sentiero che, dopo alcuni tornanti in discesa, si dirige in direzione est, circondando la base del Sassolungo. La strada prosegue con alcuni saliscendi, con piccole rampe talvolta abbastanza decise, ma non si trovano particolari difficoltà. Giunti alla sommità di un piccolo colle erboso si incontra un bivio: prendendo il sentiero basso si scende leggermente nei boschi sovrastanti il Monte Pana per opi risalire tramite strada sterrata fino alla sella del rifugio Comici (2140m); proseguendo sul sentiero alto, invece, ci si manteine in quota attraversando in diagonale l'enorme ghiaione settentrionale del Sassolungo, passando proprio radenti alla parete.
L'andamento di quest'ultimo percorso è più regolare, anche se in alcuni punti il sentiero potrebbe risultare sdrucciolevole. Dal Rifugio Comici si segue sempre il sentiero n°526/528 ritornando così al Passo Sella, attraversando la cosiddetta "Città dei Sassi", un enorme ammasso di pietre e massi originatosi da una frana preistorica caduta dal Sassolungo stesso. E' possibile seguire anche un sentiero più alto rispetto alla Città dei Sassi, molto gradevole e attrezzato con una serie di pannelli illustrativi sull'orografia e su fauna e flora locale.
Durata 3:30 ore circa
Difficoltà 3/5
Giro Pra Molin
Questo itinerario costituisce un'alternativa decisamente più faticosa alla classica passeggiata che da Campitello conduce al rifugio Micheluzzi, alle porte della Val Duron. Si parte dalla Piazza Vecchia di Campitello, percorrendo Via Morandin e Via Bellavista fino all'Hotel Stella Montis. Dietro all'albergo parte un piccolo sentiero sassoso che a pendenza costante piega verso sinistra e inizia a risalire i prati sopra al paese, passando pochi metri più in alto del piccolo skilift del campo scuola di Campitello.
Si passa vicino ad alcuni tobié, sempre in mezzo ai prati, finché il sentiero ritorna nel bosco, nei pressi di Fontanazzo. La pendenza inizia ad aumentare decisamente dopo essere entrati tra gli alberi quando il sentiero piega a destra e continua con uno sfiancante rettilineo. Terminata questa parte, qualche curva rende la salita un po' meno pesante ma si continua a prendere quota; in alcuni tratti il sentiero è interrotto da qualche albero abbattuto che bisogna attraversare. Dopo una ventina di minuti il sentiero fa ancora una decisa curva verso destra, segue un altro ripido rettilineo e finalmente si scollina, in un piccolo prato con una panchina in posizione panoramica.
Il sentiero si fa ora più largo ed erboso e continua in direzione della Val Duron, rimanendo sempre abbastanza pianeggiante. In seguito il bosco incomincia a diventare più rado e la strada inizia a scendere gradualmente, fino a sbucare in una piccola valletta erbosa, con a destra il bosco e a sinistra la cima del Ponjin. In dieci minuti si attraversa completamente questa radura, si rientra brevemente nel bosco con un paio di tornanti in discesa e infine si arriva su un prato piuttosto ripido, disceso il quale si arriva sulle rive del rio Duron, di fianco al Rifugio Micheluzzi.
Durata 1:30 ore circa
Difficoltà 2/5
Si passa vicino ad alcuni tobié, sempre in mezzo ai prati, finché il sentiero ritorna nel bosco, nei pressi di Fontanazzo. La pendenza inizia ad aumentare decisamente dopo essere entrati tra gli alberi quando il sentiero piega a destra e continua con uno sfiancante rettilineo. Terminata questa parte, qualche curva rende la salita un po' meno pesante ma si continua a prendere quota; in alcuni tratti il sentiero è interrotto da qualche albero abbattuto che bisogna attraversare. Dopo una ventina di minuti il sentiero fa ancora una decisa curva verso destra, segue un altro ripido rettilineo e finalmente si scollina, in un piccolo prato con una panchina in posizione panoramica.
Il sentiero si fa ora più largo ed erboso e continua in direzione della Val Duron, rimanendo sempre abbastanza pianeggiante. In seguito il bosco incomincia a diventare più rado e la strada inizia a scendere gradualmente, fino a sbucare in una piccola valletta erbosa, con a destra il bosco e a sinistra la cima del Ponjin. In dieci minuti si attraversa completamente questa radura, si rientra brevemente nel bosco con un paio di tornanti in discesa e infine si arriva su un prato piuttosto ripido, disceso il quale si arriva sulle rive del rio Duron, di fianco al Rifugio Micheluzzi.
Durata 1:30 ore circa
Difficoltà 2/5